Saluto a don Francesco

Un filo comune ha segnato la festa di sabato 15 aprile: questo filo è don Francesco Barbieri.
Dal 1986 al 1996 ha vestito la maglie bianco-blu dell’SGB GIARDINO, dopo di che ha scelto di entrare in seminario. Nel 2003 è diventato sacerdote della diocesi di Milano ed il vescovo lo ha destinato prima all’Oratorio San Giorgio di Limbiate dove, l’anno dopo, è diventato presidente della Polisportiva che svolge attività di calcio e volley. Successivamente è stato destinato alle parrocchie milanesi del quartiere Barona e anche lì è ben presto diventato presidente della società Atletico Barona che svolge attività sportiva di calcio, volley, basket e ginnastica.
Ora don Francesco partirà per il Congo per almeno tre anni, si occuperà della pastorale universitaria e di una casa per dodici bambini di strada disabili. Ha anche confidato che c’è un grande campo sportivo da sistemare e sicuramente, conoscendo il personaggio, si inventerà qualcosa per creare qualche attività sportiva “strutturata”, magari chiedendo l’aiuto di tutte e tre le società sportive.
Durante l’omelia ha ricordato che lo sport, soprattutto quello di squadra, gli ha fatto capire quanto sia importante l’impegno per gli altri. Lo sport, ha detto, è come la vita: dobbiamo decidere se seguirla da spettatori o scendere in campo per viverla pienamente. Non mancheranno le vittorie o le sconfitte, ma queste ci aiuteranno a crescere.
Terminata la S. Messa è iniziato il momento del gioco, che ha visto sul campo gli atleti della Polisportiva San Giorgio e quelli dell’SGB Giardino, mentre l’Atletico Barona è stata presente con una delegazione di dirigenti.
I nostri allenatori hanno proposto dei giochi a tema calcistico e nel pomeriggio, dopo il pranzo al sacco, adulti e bambini si sono improvvisati in una partitella tutti insieme. Quindi dalle 15,00 è iniziato un torneo triangolare con la formazione di Limbiate e due nostre squadre miste con i calciatori degli anni dal 2012 al 2016.
La vittoria finale è andata alla Polisportiva San Giorgio, ma la vittoria più importante è stata quella di poter fare festa tutti insieme, giocare, divertirsi e salutare don Francesco.